Le piante sono generalmente apprezzate e considerate un regalo di Natale di tendenza. Dopo le feste, però, spesso sorge il problema di come curare e trattare al meglio doni come la tradizionale Stella di Natale o l’originale elleboro, che possono accompagnare a lungo i nostri balconi.
Gesto di cortesia o pensiero speciale per persone dal “pollice verde”, negli ultimi anni le piante stanno tornando a essere in cima alle preferenze dei regali di Natale da scambiare con conoscenti o familiari, di pari passo con la diffusione di una certa filosofia “green”. Tuttavia, passate le feste si corre il rischio di veder lentamente appassire fiori e foglie, facendo così svanire l’effetto scenico del regalo in poche ore. Per fortuna, però, bastano semplici accorgimenti per fare durare le piante di Natale.
I consigli per la cura delle piante. A guidarci in questa sorta di tutorial è Tiziano Codiferro, master gardener molto attivo sul web, che dalle pagine del suo portale ha stilato una lista di consigli e azioni da metter in atto per “salvare” i regali di Natale ecologici, e in particolare per donare un elisir di lunga vita a piante come la tradizionale Stella di Natale o la altrettanto tipica rosa di Natale, vale a dire la varietà di Elleboro dal rizoma nero o bianco.
Come curare la Stella di Natale. In entrambi i casi citati, vale la pena fare una premessa: non è necessario essere esperti di giardinaggio per riuscire nell’intento, perché queste specie hanno solo bisogno di piccole accortezze. Nel caso della Stella di Natale, ad esempio, il primo suggerimento è di non non irrigarla eccessivamente: è sufficiente infatti una mezza tazzina di acqua ogni due giorni per dare il giusto apporto alle radici, che non devono essere né troppo asciutte, né al contrario troppo bagnate. Sono le foglie a dirci se la quantità d’acqua non è giusta: quando ingialliscono o, peggio, cadono, significa che stiamo sbagliando le razioni. Semplici anche le indicazioni sulla posizione del vaso: basta che l’ambiente non superi una temperatura di 22°C e che abbia una illuminazione solare costante, come su di un davanzale.
Far ricrescere una pianta sfiorita. Altra informazione importante, non bisogna gettare una Stella di Natale sfiorita, perché è possibile curarla e vederla nuovamente in forma durante il successivo dicembre: per compiere questo “miracolo” serve potare la pianta dopo la caduta delle brattee colorate, lasciando circa 10 cm di stelo, che porterà alla ricrescita. Nel corso di queste operazioni, però, bisogna prestare attenzione al latte bianco che fuoriesce, perché è tossico e irritante per mucose e pelle. Arrivata la primavera inoltrata, dobbiamo rinvasare la nostra Stella in un contenitore più grande e posizionarla all’esterno, non esponendola però direttamente ai raggi solari fino a settembre; trascorso questo periodo, la riporteremo all’interno, tenendola al buio per i successivi due mesi e innaffiandola di tanto in tanto. Sarà così che, sotto Natale, vedremo comparire una fioritura rigogliosa.
Rosa di Natale, pochi appunti da ricordare. Altrettanto semplice è la cura della Rosa di Natale, pianta originaria del Caucaso che resiste anche a temperature inferiori allo zero. In genere, la specie “usata” come strenna è quella dell’Helleborus Niger, dal rizoma di colore scuro e foglie coriacee verde scuro e pochi fiori dal colore bianco. In questo caso, per gestire la nostra pianta in vaso bisogna aggiungere al terreno dell’humus fertile, torba, oppure foglie e materiale organico decomposto, ponendo sul fondo dell’argilla espansa oppure sassi per creare un’intercapedine. Se decidiamo di mettere all’esterno la nostra Rosa di Natale, dobbiamo scegliere una posizione di semiombra, al riparo da pioggia e vento, con una innaffiatura da ripetere circa ogni dieci giorni con temperature miti, e addirittura raddoppiate nei periodi di grande freddo.